Vittime e carnefici in Italia: la prima mappa italiana della violenza sulle donne

Con delibera 18 gennaio 2017 (G.U. n. 20 del 25 gennaio 2017) il Senato ha istituito una Commissione Parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.
Le ragioni sottese alla proposta di istituzione della Commissione d’inchiesta attengono innanzitutto ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) risalenti al 2002 e successivamente aggiornati nell’anno 2013, secondo i quali la violenza contro le donne costituisce una questione strutturale e globale: il 35% delle donne subisce nel corso della vita una qualche forma di violenza.
È stato, poi, evidenziato come tali fenomeni criminali colpiscano le donne in maniera specifica nell’ambito familiare spesso con motivazioni che poggiano su una cultura discriminatoria che interessa tutti i paesi del mondo.
Sono state, inoltre, richiamate le innumerevoli Convenzioni Internazionali che hanno sancito i diritti fondamentali delle donne, sollecitando gli Stati a garantire a queste ultime una vita libera da ogni forma di violenza.
In questo contesto si è, quindi, ritenuto che anche per l’Italia fosse necessario verificare la propria capacità di esercitare in maniera adeguata la dovuta diligenza nella prevenzione e nel contrasto alla violenza maschile sulle donne seguendo gli standard internazionali.
In particolare, facendo seguito alla ratifica della Convenzione di Istanbul, si è considerato necessario rilevare in maniera adeguata le dimensioni del femminicidio in Italia, i fattori di discriminazione strutturale correlati al femminicidio e la risposta Istituzionale a tutte le forme di violenza che lo precedono, al fine di identificare in maniera puntuale le modifiche normative e le ulteriori misure necessarie a rimuovere gli ostacoli materiali che impediscono un’adeguata prevenzione del fenomeno, un’efficiente protezione delle donne ed un celere risarcimento del danno.
Da qui l’istituzione della Commissione che è, tra l’altro, chiamata: a svolgere indagini sulle reali dimensioni del femminicidio e su ogni forma di violenza di genere; a monitorare la concreta attuazione della Convenzione di Istanbul e di ogni altro accordo sovranazionale ed internazionale in materia; ad accertare le possibili incongruità e carenze della normativa vigente rispetto al fine di tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti; ad analizzare gli episodi di femminicidio per accertare se siano riscontrabili condizioni o comportamenti ricorrenti allo scopo di orientare l’azione di prevenzione; ad accertare il livello di attenzione e la capacità di intervento delle Autorità e delle Pubbliche Amministrazioni competenti a svolgere attività di prevenzione ed assistenza.
Questi i risultati delle analisi statistiche pubblicate a marzo 2018.

 

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