Gestire tra ex coniugi la co-genitorialità al tempo del Coronavirus: aspetti psicoeducativi

09 APRILE 2020 | Numero Speciale COVID-19

Ai genitori, in questa particolare esperienza esistenziale, viene chiesta resilienza e creatività: resilienza per poter mantenere equilibrio e capacità riflessiva, quella capacità che permette di agire in base ad un progetto pre-ordinato, in particolare quando si è genitori, ex-coniugi, che scelgono di mantenere la co-genitorialità. Serve creatività per trovare soluzioni nuove per mantenere vicinanza affettiva con i figli. È importante ricordare che, anche se il rapporto si è rotto, la relazione familiare deve necessariamente permanere, pur con nuove dinamiche. È opportuno davanti ai figli mettere da parte ed evitare rivendicazioni, pretese o accuse, ancor peggio manipolazioni. Nell’ attuale situazione condizionata dalla epidemia COVID-19, è davvero opportuno fermarsi e rinforzare quegli atteggiamenti educativi che veicolano messaggi preziosi per i figli sul senso di responsabilità nell’ affrontare questa emergenza.

Per l’adulto/genitore il focus è il bambino o il ragazzo, quindi negli scambi comunicativi si devono utilizzare frasi brevi, sintetiche e prive di sottintesi, evitando contrapposizioni e mantenendo moderazione da entrambe le parti. Per quanto possibile, bisogna mantenere sempre concordanza tra i due genitori per aspetti che implicano regole che vanno condivise. L'ora di andare a letto, i compiti a casa, l’utilizzo di internet e di giochi telematici, dovrebbero essere concordate tra i genitori, regole scritte in un contratto condiviso coi figli, evitando che i figli si confrontino tra due serie di norme diverse: "Dalla mamma devo alzarmi alle nove per seguire le lezioni, ma dal papà dormo fino a tardi". 
Bisogna cercare di evitare quella confusione che, per un bambino di qualsiasi età, evidenzia una mancanza di affidabilità e coerenza tra i due genitori ed accettare anche il fatto che il bambino, intelligentemente e a proprio vantaggio, a volte cerchi di mettere i genitori uno contro l'altro; è un tentativo indebolire le restrizioni, ma sarà compito dell’adulto tollerare questa dinamica senza assecondarla.

Nella co-genitorialità vi sono alcune abilità che dovrebbero essere tenute presenti e maturate in linea con l’età evolutiva del figlio; essere genitori è fonte di apprendimento, perché nasciamo come figli, ma al contrario diventiamo genitori, e questo è un compito che richiede responsabilità ed impegno. Le capacità essenziali da sviluppare sono:

  • Accudimento: ovvero la capacità del genitore di comprendere le esigenze primarie del figlio, i bisogni che tutelano la salute fisica e psicologica del figlio. 
  • Organizzazione e regole: ossia la modalità con la quale il genitore organizza e gestisce concretamente il bambino;
  • Pro-socialità: cioè la capacità del genitore di coinvolgere emotivamente il figlio con scambi affettivi, scambi comunicativi, relazioni sociali e condivisione del senso civico;
  • Crescita e sviluppo: ovvero la capacità del genitore di fornire al figlio gli strumenti e gli stimoli per la comprensione dell’ambiente e la crescita intellettiva.

Nel contesto attuale, con le restrizioni che la tutela della salute personale e pubblica impongono, i genitori sono messi a dura prova, soprattutto se sono soli nel gestire più di un figlio.
Sono tante le domande a cui si deve trovare risposta velocemente, al passo con la realtà che cambia da un giorno all’altro e i genitori si trovano costretti a limitare la libertà di movimento, naturale per i figli. Nel farlo è meglio adottare un atteggiamento di accompagnamento e di cura.

Prima di tutto è necessario accettare di fermarsi e prendere del tempo per spiegare ai bambini ed ai ragazzi, in modo adeguato all’età, quello che sta accadendo intorno a loro, affinché i bambini possano capire e percepire la straordinarietà del momento sentendosi al tempo stesso al sicuro, protetti e tutelati ma anche attivi in questa battaglia. Trovare il tempo per assimilare insieme tutto ciò che sta accadendo e riuscire a non esserne travolti.

In modo più dettagliato, gli step per questo approccio con i figli sono:

  • Accudimento: ovvero la capacità del genitore di comprendere le esigenze primarie del figlio, i bisogni che tutelano la salute fisica e psicologica del figlio. In questa situazione il bambino ha bisogno di capire che l’adulto di riferimento è presente e che si muove intorno a lui con la capacità di creare un ambiente accudente e sicuro. Le emozioni vanno riconosciute, accettate e denominate: ad esempio la paura è un’emozione primaria, una reazione ad un pericolo specifico. Provo paura a fronte di una minaccia identificabile, per un oggetto specifico che la innesca. La paura può essere un efficace meccanismo di difesa per la nostra salvaguardia. Per vincere la paura è bene accettarla e sentirla come l’amica che ci induce ad essere prudenti ed utilizzare strumenti difensivi come pulizia, guanti e mascherine.
  • Organizzazione e regole: ossia la modalità con la quale il genitore organizza e gestisce concretamente il bambino. il bambino ha bisogno di mantenere i ritmi della propria quotidianità, ritmo sonno-veglia regolare, pulizia e igiene accurati, un’alimentazione varia, avere per le diverse giornate un programma settimanale prevedibile. Il proporre attività condivise in vari ambiti – creativo, lettura, cucina, esperimenti botanici, giochi con le storie, musica e movimento - si rivela fondamentale, in quanto da una parte permette ai bambini di trovare stimoli in un momento di totale cambiamento di vita e dall’altra fa sperimentare ai genitori una maggiore intimità con i propri figli.
  • Pro-socialità: cioè la capacità del genitore di coinvolgere emotivamente il figlio con scambi affettivi, scambi comunicativi, relazioni sociali e condivisione del senso civico.  Gli strumenti telematici aiutano i genitori nel rimanere presenti anche quando fisicamente non ci sono. Sono anche un modo per tutti di rimanere in contatto con gli amici, i nonni e tutte le persone che in questo momento sono distanti, ma che, avendo più tempo, con l’aiuto delle nuove tecnologie possono riavvicinarsi un po’ anche se virtualmente. Quindi prendiamo uno spazio maggiore per le video telefonate verso tutti i legami affettivi, perché in questo momento la tecnologia è un’alleata preziosa ed anche un privilegio. Ricordiamo comunque che un bambino non sempre è disponibile alla telefonata o video chiamata, ad esempio quando è impegnato nelle sue attività con un gioco coinvolgente e non vuole essere disturbato. Inoltre è bene che ci sia sempre un adulto con i figli durante l’utilizzo di internet, così da renderlo un momento di condivisione, di ricerca di informazioni o di semplice gioco, in tutta sicurezza. 
  • Crescita e sviluppo: ovvero la capacità del genitore di fornire al figlio gli strumenti e gli stimoli per la comprensione dell’ambiente e la crescita intellettiva. Condividere con i figli fonti informative adeguate. I figli ascoltano e recepiscono molto più di quanto un genitore possa pensare, hanno bisogno di condividere informazioni attraverso una modalità in cui l’adulto utilizza un linguaggio familiare per spiegare cosa sta succedendo e cosa è opportuno fare. È sempre indicato raccontare la verità in modo semplice, attraverso l’aiuto di immagini e altri materiali adeguati come video e strumenti didattici che si trovano facilmente sul web.

È utile trovare un momento della giornata da dedicare alla condivisione e spiegazione delle informazioni, con lo scopo di renderle attendibili, comprensibili e rassicuranti. Sottolineare che le persone competenti (medici, infermieri, forze dell’ordine) stanno lavorando con costanza e impegno perché tutto ritorni ad una condizione di normalità.  Spiegare e sottolineare gli aspetti positivi delle azioni che vengono svolte da figure professionali specifiche, descrivendo con semplicità chi sono e cosa stanno facendo.                                                
Gli spostamenti sono da evitare, assolutamente sconsigliato lo spostamento di minori di cinque anni: i bambini più che mai ora hanno bisogno di sentire il nido sicuro; mentre i più grandi hanno bisogno di caratterizzare gli spazi propri in modo personale per creare la propria postazione sicura in cui riconoscersi e compensare la mancanza dei coetanei.
Se i figli devono alternarsi da una abitazione all’altra sarebbe opportuno potessero farlo per più giorni di seguito, un tempo più lungo, rispettando le preferenze del figlio, per evitare eccessive frammentazioni in un momento in cui non c’è la continuità della scuola che solitamente è l’aspetto costante nella vita dei ragazzi. Inoltre mancano i contatti con i nonni, che sono assolutamente sconsigliati poiché gli anziani sono considerati una categoria fortemente a rischio, pur essendo molto importanti nella vita sia dei piccoli che degli adulti.   
Non dimentichiamoci che anche gli adulti hanno bisogno dei loro spazi, è giusto concederseli così come concediamo ai più piccoli un riposino o un po’ di tempo in più con i videogiochi e la TV.  Anche gli adulti devono recuperare energie ad esempio ascoltare un po’ di musica, leggere etc., perché questa nuova quotidianità è faticosa ed è fonte di stress, in particolare se si devono gestire più figli, perciò cerchiamo di recuperare qualche ora di sonno in più, oppure avere qualche momento della giornata tutto per noi per dedicarsi ad attività rigeneranti, portando la mente su pensieri positivi.

Cliccando su questo link potrete scaricare il libro sul coronavirus per i bambini fatto da Ana Gomez
https://emdr.it/wp-content/uploads/2020/04/libro-gomez-bambini-italiano.pdf

 

Cesia Polloni, Psicologa - Psicoterapeuta

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