Noi e l’intruso

09 APRILE 2020 | Numero Speciale COVID-19

È entrato nel nostro lavoro, nelle nostre case e persino degli aspetti più intimi della nostra vita personale e familiare.

Ha stravolto le nostre abitudini, le nostre certezze e le nostre speranze.

Ha gettato il seme dell’angoscia, dell’incertezza, della paura.

In un modo che non avremmo mai immaginato.

Come tutti gli intrusi, non sapevamo chi fosse.

Ed ora che l’abbiamo conosciuto, per quanti sforzi facciamo, pare non volersene andare.

Sì, alla fine se ne andrà, ma ancora non sappiamo quando, né come.

È difficile parlare della nostra professione e dei suoi problemi mentre è ancora fra di noi.

E quando il nostro pensiero ritorna ai colleghi, agli amici e, in molti casi, ai cari che abbiamo perduto, e a quelli che sono in pericolo.

Ma dobbiamo continuare a farlo.

È il nostro modo di dire che non ci arrendiamo.

Che lui, l’intruso, non vincerà.

Che, se ci cambierà, sarà in meglio, e non in peggio.

Neppure APF può mancare a questo impegno.

Lo sta facendo e lo farà in diversi modi, per esser vicina ai propri soci e per non interrompere il dialogo con i lettori della sua newsletter.

Che in questo numero davvero molto “speciale” propone temi e contenuti molto diversi, ma tutti legati all’emergenza che stiamo vivendo.

L’intento è quello di offrire indicazioni e riflessioni che aiutino a vivere il presente, senza trascurare i problemi nuovi che sicuramente dovremo affrontare nel futuro.

Perché l’intruso se ne andrà, ma lascerà di sé segni e ferite di cui non ci liberemo facilmente.

E che proporranno a tutti noi nuove questioni, nuovi conflitti e nuove sfide.

Anche nella nostra vita professionale e nel nostro lavoro quotidiano.

Ma questa è la vita, che sa rinnovarsi anche nella sofferenza e nelle difficoltà.

 

Giampaolo Miotto, Avvocato in Treviso, Coordinatore della Newsletter di APF

 

Fu Pascal a scrivere che «le mani sostengono l’anima». Oggi abbiamo bisogno di mani – mani religiose e laiche – che sostengano l’anima del mondo. E che mostrino che la riscoperta del potere della speranza è la prima preghiera globale del XXI secolo” (José Tolentino Mendonça, traduzione di Pier Maria Mazzola).

 

 

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