L’affido familiare e residenziale: il Governo ha approvato un Disegno di Legge per l’istituzione di un monitoraggio a livello nazionale

03 MAGGIO 2024 | Affidamento dei figli

di Avv. Massimo Osler

In data 23.04.2024 il Consiglio dei ministri ha approvato il testo definitivo del Disegno di Legge “Disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento”.

Il DDL, come già anticipato dal Governo nel comunicato stampa del 24.03.2024, è volto ad introdurre disposizioni per tutelare il superiore interesse del minore a vivere e crescere all’interno della propria famiglia d’origine, contrastando gli affidamenti impropri, ovvero affidamenti presso istituti o famiglie a lungo termine o sine die.

Tra le novità più significative vi è l’istituzione di due registri, allo scopo di rendere conoscibili a livello nazionale dati - quali il numero dei minori collocati presso istituti di assistenza pubblici o privati o presso comunità di tipo familiare o il numero delle strutture abilitate all’affidamento - che, al momento, sono presenti solo nei singoli tribunali.

Allo stato, infatti, la legge prevede solo l'obbligo degli istituti di assistenza pubblici o privati e delle comunità di tipo familiare di trasmettere semestralmente al Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale per i Minorenni del luogo, l'elenco di tutti i minori collocati con l'indicazione della località di residenza dei genitori, dei rapporti con la famiglia e delle condizioni psicofisiche del minore stesso.

Nel DDL si prevede, invece, un monitoraggio a livello nazionale, con l’istituzione di due registri: il “registro nazionale degli istituti di assistenza pubblici o privati, delle comunità di tipo familiare e delle famiglie affidatarie” e il “registro dei minori collocati in comunità di tipo familiare o istituti di assistenza pubblici o privati o presso famiglie affidatarie”, con la finalità di monitorare il ricorso agli affidamenti dei minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo, contrastando il fenomeno dell’istituzionalizzazione impropria.

Con tali registri si potrà acquisire un quadro unitario delle informazioni concernenti le diverse fattispecie di allontanamento dei minori dalle famiglie d’origine, compreso l’allontanamento temporaneo e l’affidamento preadottivo.

La previsione di tale sistema di monitoraggio non sostituirà, bensì integrerà, i registri delle tutele e delle curatele già istituiti presso l’ufficio del giudice tutelare.

A ciò si aggiunge la previsione di un Osservatorio nazionale sugli istituti di assistenza pubblici o privati, sulle comunità di tipo familiare e sulle famiglie affidatarie, con funzione di controllo e di promozione in materia di comunità di tipo familiare e di famiglie affidatarie.

Con tali strumenti si recepiscono, tra l’altro, le raccomandazioni contenute nelle Linee di indirizzo per l’affidamento familiare e nelle Linee di indirizzo per l’accoglienza nei servizi residenziali, allegate all’Accordo tra Governo, Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali (Rep. atti n. 17/CU), sottoscritto in data 08.02.2024 dalla Conferenza Unificata presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

I nuovi testi delle due Linee di indirizzo sono frutto dei contributi pervenuti dal Ministero della Giustizia, dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano nonché dall’ANCI.

Le prime, relative all’affidamento familiare, rappresentano la sintesi di un complesso percorso pluriennale avviato con il progetto nazionale "Un percorso nell'affido", che a partire dai territori ha permesso la realizzazione di una mappatura nazionale delle realtà operanti nell'affidamento, finalizzata a favorire la conoscenza e la costruzione di stabili reti di comunicazione e collaborazione.

Da sottolineare, altresì, il loro scopo principale: dare uniformità alle procedure in un contesto nazionale ove sinora ogni regione ha sempre agito in sostanziale autonomia.

La fondamentale importanza di tale accordo si apprezza, infatti, considerando che, essendo la materia dell’affido di competenza esclusiva delle regioni, le linee di indirizzo rappresentano una risposta alla necessità di strumenti di coordinamento e di monitoraggio a livello nazionale, atti a garantire l’uniformità dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale, disegnando un’esperienza dell’affidamento ove i servizi pubblici, il privato sociale e le espressioni formali e informali della società civile si integrano reciprocamente nel rispetto delle specifiche competenze.

Inoltre tali lavori, che hanno coinvolto molteplici soggetti istituzionali, hanno permesso di adeguare le Linee di indirizzo alle normative che - dal 2013 ad oggi - sono intervenute in materia di minori ed affidamento, quali, ad esempio, la legge n. 173/2015 sul diritto a mantenere la continuità affettiva creatasi fra il bambino e il genitore affidatario anche dopo la fine del periodo di affidamento, la legge n. 206/2021 (cd Riforma Cartabia), oltre agli atti adottati a livello internazionale sia dalle istituzioni dell’Unione Europea che dall’ONU.

I contenuti e la struttura delle "Linee di indirizzo per l'Affidamento Familiare" si basano espressamente su “idee di riferimento”, che partono da una visione positiva delle possibilità di cambiamento delle persone e in particolare dei bambini, concezione validata dai recenti studi sulla resilienza, che dimostrano che i bambini possono far fronte in maniera positiva a eventi traumatici se sostenuti da una rete sociale di effettivo sostegno alla crescita; da una rilettura del principio del "migliore interesse del bambino" alla luce dell'importanza dei legami e della continuità degli affetti; dall’individuare come fine ultimo dell'affidamento familiare la riunificazione alle famiglie, essendo esso concepito come strumento di aiuto che supera la logica del controllo e della sanzione, soprattutto nei confronti della famiglia che va sostenuta nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue responsabilità.

Quanto, poi, alle "Linee di indirizzo per l'accoglienza nei servizi residenziali", esse si collocano in continuità con le precedenti Linee d'indirizzo sull'affidamento familiare e affermano ancora una volta quanto sia fondamentale un controllo adeguato, a limitare la durata nel tempo dell'accoglienza dei minorenni in istituzioni. Tale obiettivo necessita di un idoneo sistema di riesame della situazione a scadenze regolari, limitando la presenza del minore nelle strutture di accoglienza a vantaggio di altre soluzioni di presa in carico, quali le famiglie di accoglienza.  

Anche tali Linee di indirizzo sono state aggiornate alle novità introdotte dalla cd Riforma Cartabia, che ha riformato il rito in materia di famiglia e minori, intervenendo su norme di utilizzo frequente per gli operatori e i professionisti che lavorano in ambito minorile, quali quelle che disciplinano l'allontanamento forzato del minore dalla famiglia, essendo stata radicalmente riformulata la previsione di cui all’art. 403 cc, allo scopo di disciplinare con rigore quegli aspetti procedurali che rappresentavano le criticità della disciplina originaria.

Accordo di data 08.02.2024 - Conferenza Unificata presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con allegate Linee di indirizzo per l'Affidamento Familiare e Linee di indirizzo per l'accoglienza nei servizi residenziali.

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