Filiazione e adozione

Formazione in Italia di atto di nascita e/o riconoscimento di filiazione da genitori dello stesso sesso: l’attuale quadro normativo e giurisprudenziale

20 SETTEMBRE 2023 di dott. Renzo Calvigioni, Ufficiale di Stato Civile Comune di Macerata Da qualche tempo, attraverso organi di stampa e dibattiti televisivi, ha avuto grande risalto e diffusione la tematica della filiazione da genitori dello stesso sesso, sia nell’ipotesi di trascrizione di atti di nascita formati all’estero, quanto nella formazione di atti di nascita e/o riconoscimento di filiazione in Italia, con riguardo ai due padri o alle due madri, con il richiamo alla contrarietà all’ordine pubblico nel caso di maternità surrogata, ma anche con riferimento alle norme del nostro ordinamento ed ai limiti che ne derivano, con una particolare attenzione al superiore interesse del minore, a tutela del soggetto debole di tutte le vicende che sono state discusse.

Libere professioniste e tutela della maternità

01 AGOSTO 2023 di Avv. Maida Milàn Il d.lgs. n. 105/2022 ha esteso alle libere professioniste la possibilità di percepire l’indennità di maternità anche per i periodi antecedenti i due mesi prima del parto, nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose, che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza (cd.

I dubbi dello Stato Italiano sulla proposta di Regolamento europeo per il riconoscimento della filiazione tra Stati membri e sul certificato europeo di filiazione

29 APRILE 2023 di avv. Maida Milàn La libertà di circolazione all’interno dell’Unione, comporta che i cittadini europei si trovino sempre più spesso ad affrontare situazioni giusfamiliari transfrontaliere: ad esempio, perché hanno familiari in altro Stato membro o vi si trasferiscono per creare una famiglia.

La maternità surrogata nel nostro ordinamento e l’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione n. 1842 del 21 gennaio 2022

01 APRILE 2022 di avv. Stefano Armellini Con l'ordinanza n. 1842 del 21 gennaio 2022 la 1a sezione della Corte di Cassazione ha rimesso al Primo Presidente - per l’eventuale trasmissione alle Sezioni Unite - un complesso quesito mirante a fornire risposta, in base al diritto vivente (ed in attesa dell’intervento del legislatore), alle esigenze di riconoscimento del legame di filiazione tra il minore nato in seguito al ricorso alla maternità surrogata di una coppia omoaffettiva con il genitore intenzionale che non ha fornito il materiale biologico.

La Corte di Cassazione ribadisce importanti principi in merito alla dichiarazione giudiziale di paternità o maternità e ai diritti e doveri che ne derivano

19 MARZO 2021 La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 28330/2020, ha chiarito e ribadito importanti principi in merito alla dichiarazione giudiziale di paternità (o maternità), al diritto di risarcimento dei danni patiti dal figlio per l’assenza della figura genitoriale, nonché in merito al diritto di regresso dell’altro genitore per le spese sostenute per il figlio.

Accertamento della maternita’ e diritto della madre all’anonimato: come conciliare i due diritti

02 MARZO 2021 Con la sentenza n. 19824/2020 la Corte di Cassazione ha affrontato la delicata questione del bilanciamento fra il diritto della madre a mantenere l’anonimato, espresso al momento del parto, ed il diritto del figlio all’accertamento dello “status filiationis”, stabilendo il principio che dopo la morte della madre, vengono meno le ragioni di tutela dei diritti alla vita e alla salute, posti a fondamento del diritto all’anonimato, consentendo quindi la proposizione dell’azione di accertamento dello status di figlio naturale  ex art.

Omogenitorialità, P.M.A. e stato civile: la Consulta si pronuncia sui diritti del genitore “intenzionale”, escludendo che l’aspirazione alla genitorialità sia un “diritto fondamentale”

23 NOVEMBRE 2020 di Giampaolo Miotto, Avvocato in Treviso Con la sentenza n. 230/2020, pubblicata il 20 ottobre 2020, la Corte costituzionale è tornata a pronunciarsi su una questione legata all’omogenitorialità e, specificamente, sul divieto di indicare quale genitore del figlio nato all’estero, a seguito di fecondazione medicalmente assistita, la “madre intenzionale” del medesimo, unita civilmente a quella naturale.

Non basta un interesse tardivo per il minore ad evitare la dichiarazione di adottabilità, se non si prova l’esistenza di pregressi ,significativi rapporti affettivi

08 OTTOBRE 2020 Il Tribunale dei Minorenni di Roma, previo accertamento dello stato di abbandono di un minore, lasciato in tenera età dalla madre al padre seppur violento, senza mai segnalare lo stato di degrado in cui lo stesso si trovava, nel 2017, ne pronunciava la dichiarazione di adottabilità, precisando altresì che la madre e la nonna, pur avendone risorse personali ed economiche, non si erano attivate per cercarlo presso le istituzioni di assistenza pubblica cui era stato affidato.

La sola volontà della madre di prendersi cura dei figli, in mancanza di riscontri, non impedisce la dichiarazione dello stato di adottabilità

24 SETTEMBRE 2020 IL CASO. Con sentenza depositata in data 13.9.2018, la Corte d’appello di Torino riformava la decisione con la quale il giudice di primo grado aveva dichiarato il non luogo a provvedere sulla dichiarazione di adottabilità di un minore e la decadenza dalla responsabilità genitoriale di entrambi i genitori con conseguente nomina del tutore.

Il danno del marito al quale la moglie ha taciuto che quello che ha creduto suo era, in realtà, un “figlio della colpa”

02 SETTEMBRE 2020 Il Tribunale di Reggio Emilia, con la sentenza n. 558/2020, ha rigettato la domanda di risarcimento proposta dall’ex marito di una donna per il “danno non patrimoniale e di natura endofamiliare” che sosteneva di aver subito per aver scoperto solo dopo la cessazione del matrimonio che il figlio che riteneva esser nato da quest’ultimo era stato, invece, generato da un altro uomo, con il quale la moglie aveva intrattenuto una relazione adulterina.

Pendente un procedimento per la dichiarazione di adottabilità, il Tribunale Ordinario adito ex art. 250 c.c. co.4 c.c. non è competente a pronunciarsi sulla sospensione

28 LUGLIO 2020 IL CASO. Un cittadino straniero, che aveva già presentato domanda di riconoscimento dello status di rifugiato e di ricongiungimento familiare, dopo aver appreso della sospensione della madre delle proprie figlie dalla responsabilità genitoriale pronunciata dal Tribunale per i minorenni dell’Umbria, proponeva ricorso avanti il Tribunale di Perugia ai sensi dell’art.

L’incapacità di elaborare un progetto di vita “credibile” per i figli e l’incertezza sui tempi di recupero delle capacità genitoriali possono portare alla dichiarazione di adottabilità

16 LUGLIO 2020 IL CASO. La Corte d’appello di L’Aquila, con sentenza n. 3/2019, respingeva gli appelli proposti da due genitori avverso la sentenza che aveva dichiarato lo stato di adottabilità dei loro figli, rilevando la assoluta assenza di progettualità degli stessi, incapaci di far fronte alla “situazione di degrado morale e materiale riscontrata”, nonché il loro rifiuto di avvalersi dell’aiuto di terzi e la mancanza di qualsiasi apporto da parte della nonna materna.

Un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 291 c.c. permette di ridurre il divario di età previsto per l’adozione di maggiorenni

27 APRILE 2020 IL CASO. La Corte d’appello di Bologna, con sentenza n. 27/2017, rigettava il reclamo proposto avverso la sentenza del Tribunale di Modena che aveva a sua volta respinto la domanda di adozione della figlia maggiorenne della convivente del ricorrente, per mancanza del requisito legale dell’intervallo minimo di età tra adottante e adottato previsto dall’art.

Solo la prova della pregressa coesione familiare può impedire lo stato di adottabilità

15 GENNAIO 2020 IL CASO. Il Tribunale dei minorenni di Brescia, con sentenza n.103 del 2016, dichiarava lo stato di adottabilità della minore Ja.Sa. La Corte d’Appello di Brescia, nel 2017, rigettava gli appelli proposti dai genitori della minore, confermando la sentenza impugnata e rilevando che, in base agli elementi acquisiti, non vi era coesione familiare e solidità di rapporti tra la minore e i suoi genitori, da un lato, e tra la zia paterna e suo marito, dall’altro, pure essendosi dichiarati disponibili questi ultimi a richiedere in adozione o in affidamento la minore stessa.

L’avvocato, padre adottivo, ha diritto di fruire dell’indennità genitoriale obbligatoria in luogo della madre

05 DICEMBRE 2019 IL CASO. La Corte d’Appello di Firenze, con sentenza n. 213/2013, accoglieva l’impugnazione proposta nei confronti della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense da un avvocato che aveva adottato due bambini e la cui domanda di condanna della Cassa al pagamento dell’indennità di maternità in sostituzione della madre era stata rigettata in primo grado.

Dichiarazione di adottabilità: il giudice deve verificare l’effettiva ed attuale possibilità di recupero delle capacità e competenze genitoriali in base ad un giudizio prognostico

15 NOVEMBRE 2019 IL CASO. Con sentenza del 6.6.2014, la Corte d’appello di Brescia confermava la sentenza del Tribunale per i minorenni con la quale era stato dichiarato lo stato di adottabilità di un minore, stante l’accertata e comprovata incapacità genitoriale di entrambi i genitori, a causa, tra l’altro, dell’abuso di sostanze stupefacenti e alcool.

Non basta il legame affettivo col padre per escludere l’adottabilità, ma occorre accertare la sua capacità di accudimento

25 LUGLIO 2019 IL CASO. Il Tribunale dei Minorenni di Torino aveva dichiarato lo stato di adottabilità di un minore, il cui padre aveva commesso una serie di reati. La Corte d’appello di Torino, su ricorso del padre, riformava la sentenza del TM, revocando la dichiarazione di adottabilità del figlio minore e disponendo la permanenza del minore presso la famiglia affidataria per un tempo sufficiente a consentire il graduale ricostituirsi del rapporto padre/figlio, dando incarico ai Servizi sociali territoriali di garantire la ripresa dei rapporti anche con altre figure parentali.

Anche la privazione affettiva ed educativa può integrare lo “stato di abbandono” ai fini della dichiarazione di adottabilità

17 LUGLIO 2019 IL CASO. La madre di una minore proponeva appello avverso la sentenza del Tribunale per i Minorenni di Messina con la quale era stato dichiarato lo stato di adottabilità della figlia. Secondo il TM, infatti, i genitori (l’una con psicopatologie e l’altro con dipendenze da alcool) non si erano dimostrati disponibili ad affrontare le proprie problematiche personali e sanitarie, manifestando in tal modo “la propria inadeguatezza al recupero della propria capacità genitoriale in tempi compatibili con il diritto della minore G.

La condizione di disabilità dei genitori, di per sé sola, non può fondare la dichiarazione di adottabilità dei figli, se non quando si traduca in una totale inadeguatezza educativa

02 LUGLIO 2019 IL CASO. I genitori di un minore proponevano appello avverso la sentenza del Tribunale per i Minorenni di Firenze con la quale era stato dichiarato lo stato di adottabilità del figlio, sulla base delle valutazioni emerse dalla consulenza tecnica d’ufficio e riguardanti la disabilità di entrambi i genitori, portatori di handicap.

CTU “trasformativa”, “pedagogista di prossimità” e coordinazione genitoriale in un’ordinanza del Tribunale di Roma

13 GIUGNO 2019 L’alta conflittualità nella crisi della coppia genitoriale è una delle prime cause di abuso sull’infanzia nel nostro paese. Gli effetti che ricadono sui minori sono ben più gravi di quanto il semplice buon senso possa far immaginare; la ricerca scientifica ha messo in evidenza, di recente, la correlazione tra le cosiddette childood adversity e squilibri organici, come il cronico innalzamento dei livelli di cortisolo, e persino modificazioni cromosomiche.

La Corte d’Appello di Napoli si pronuncia sull’adozione omoparentale

02 AGOSTO 2018 IL CASO. Tizia, legata sentimentalmente con Caia, alla quale si era unita civilmente ex L. 76/2016 e con la quale aveva in precedenza condiviso un percorso di procreazione medicalmente assistita, che aveva portato alla nascita di Sempronio, aveva impugnato, innanzi alla Corte d’appello di Napoli, la decisione con cui il Tribunale per i Minorenni aveva rigettato il ricorso volto alla dichiarazione dell’adozione del minore ai sensi dell’art.

Il decreto di rimpatrio del minore sottratto (Convenzione dell’Aja 25 ottobre 1980) è revocabile in caso di sopravvenuto mutamento della situazione di fatto che lo ha originato

06 FEBBRAIO 2018 Con decreto del 6 maggio 2014 il Tribunale per i minorenni di Trento, in attuazione della Convenzione dell’Aja del 25 ottobre 1980 sugli aspetti civili della sottrazione dei minori ha ordinato l’immediato rimpatrio negli USA di un bambino, figlio di una coppia coniugata costituita da madre italiana e padre statunitense, residente negli USA, che la madre aveva trattenuto in Italia al termine di una vacanza presso i nonni materni contro la volontà del padre.

Non va mantenuto il figlio maggiorenne con contratto a termine e guadagni contenuti

04 DICEMBRE 2017 Tempi duri per i figli maggiorenni, i quali non possono più pretendere di essere mantenuti ad oltranza dai genitori. Infatti, per Cass. civ. n. 13354/2017 il figlio maggiorenne dev’essere considerato autosufficiente se svolge una regolare attività lavorativa, pur con contratto a termine e guadagni contenuti (non già, invece, laddove costui sia titolare di un contratto di apprendistato).

Per il Tribunale di Milano il padre assente deve risarcire il figlio

04 DICEMBRE 2017 IL CASO. Una madre, in proprio e quale amministratrice di sostegno del figlio, aveva convenuto in giudizio avanti al Tribunale di Milano il padre di quest’ultimo, lamentando che questi non avesse mai adempiuto agli obblighi di assistenza morale e materiale del figlio “affetto da una grave forma di paralisi cerebrale con tetraparesi spastica, sordità bilaterale e disfunzione cardiaca”.
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