Separazione e divorzio

Il Tribunale di Treviso affronta le problematiche relative alla procedura che permette il cumulo della domanda di separazione con quella di divorzio

16 FEBBRAIO 2024 di Avv. Barbara Bottecchia IL CASO. Con ricorso per separazione giudiziale depositato nel luglio del 2023 la ricorrente chiedeva la separazione giudiziale dal marito e contestualmente, allo spirare del termine previsto dalla normativa, la pronuncia di divorzio; si costituiva in giudizio il convenuto e nel novembre del 2023 le parti addivenivano ad un accordo concludendo congiuntamente con note depositate il 22.

Rimessa alla Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione la questione pregiudiziale in ordine al cumulo delle domande congiunte di separazione e divorzio

30 GIUGNO 2023 di avv. Massimo Osler Nella newsletter del 15.06.2023 abbiamo commentato l’ordinanza di rinvio pregiudiziale del 30.05.2023 con cui il Tribunale di Treviso, ex art. 363 bis cpc, ha sottoposto alla Corte di Cassazione la questione dell’ammissibilità del cumulo delle domande di separazione e divorzio nei procedimenti congiunti.

Il Tribunale di Treviso rinvia alla Corte di Cassazione la questione del cumulo delle domande congiunte di separazione e divorzio: un caso di rinvio pregiudiziale interpretativo

15 GIUGNO 2023 di avv. Massimo Osler Nelle nostre newsletter del 29.04.2023 e dell’1.06.2023 abbiamo seguito il dibattito dottrinale e giurisprudenziale in ordine all’ammissibilità o meno del cumulo delle domande congiunte di separazione e divorzio, pubblicando i primi due provvedimenti giurisdizionali che hanno concluso in senso opposto: la sentenza del Tribunale di Milano del 5.

Cassazione civile sez. un. - 08/11/2022, n. 32914: se la sentenza di separazione o divorzio non riconosce al coniuge il diritto all’assegno stabilito in via provvisoria o ne riduce l’ammontare, quali somme devono essere restituite?

27 GENNAIO 2023 di avv. Massimo Osler Le questioni di particolare importanza che, con ordinanza interlocutoria n. 36509/2021, la prima sezione civile della Corte di cassazione ha ritenuto necessario rimettere al Primo Presidente - che ne ha poi effettivamente disposto l’assegnazione alle Sezioni Unite - riguardavano, in sintesi, la soluzione dei seguenti quesiti: se i crediti afferenti agli assegni che traggono origine dalla crisi del rapporto di coniugio posseggano tutti indistintamente il carattere della irripetibilità propria dei crediti alimentari o se il carattere della irripetibilità possa farsi dipendere dall’entità delle somme erogate a tal titolo se il regime giuridico che sarà individuato in base all'accertamento richiesto sia estensibile anche all'assegno in favore dei figli maggiorenni non autosufficienti di cui venga accertato l'indebito.

L’Europa “sposa” la via italiana del divorzio stragiudiziale

24 DICEMBRE 2022 di avv.ti Rebecca Gelli e Maida Milàn Con sentenza del 15 novembre 2022, n. 646, la Grande Sezione della Corte di Giustizia europea si è pronunciata sulla domanda pregiudiziale proposta dalla Corte federale di giustizia tedesca (organo di ultima istanza nel sistema giurisdizionale in Germania), in merito al regime giuridico di un accordo, ricevuto dall’ufficiale di stato civile italiano, avente ad oggetto lo scioglimento del matrimonio tra coniugi: uno cittadino italiano, l’altro con doppia cittadinanza tedesca e italiana.

Per la quantificazione dell’assegno divorzile il Giudice può dare rilievo solo ad alcuni dei parametri previsti dalla legge.

02 DICEMBRE 2022 di avv. Chiara Curculescu IL CASO. La Corte d’appello di Milano con sentenza del 2.11.2017 rigettava l’impugnazione proposta dal marito avverso la pronuncia con la quale il Tribunale di Busto Arsizio, pronunciandosi nella causa per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, poneva a suo carico il pagamento di un assegno divorzile di € 1.

L’abbandono del tetto coniugale giustifica l’addebito della separazione solo se è causa della disgregazione familiare

30 LUGLIO 2022 di avv. Anna Sartor Con l’ordinanza n. 20228/2022, la Cassazione civile chiarisce che l’abbandono della casa coniugale da parte di uno dei coniugi non costituisce presupposto per l’addebito della separazione qualora la convivenza sia già divenuta intollerabile, non avendo quindi alcuna efficacia causale sulla rottura del vincolo coniugale.

Il Protocollo del Tribunale di Milano 6 ottobre 2021: “Indicazioni operative per la CTU su famiglia e minori”

27 GENNAIO 2022 A cura di Cecilia Giommi, avvocato in Treviso Nei procedimenti contenziosi di diritto di famiglia, quando vi è contrasto fra i genitori, si ricorre frequentemente alla Consulenza tecnica d’ufficio, strumento normativamente previsto dal legislatore per fornire al Giudice le valutazioni tecniche (di carattere scientifico/ economico/psicologico etc.

Deve essere proposta con l’appello la domanda di assegno di divorzio fondata su un fatto sopravvenuto tra la sentenza di primo grado e il suo passaggio in giudicato

24 DICEMBRE 2021 Con ordinanza n. 29290/2021 la Suprema Corte, confermando il principio, ormai consolidato, secondo cui i provvedimenti diretti a regolare i rapporti economici tra coniugi in conseguenza della separazione o del divorzio vengono emessi “rebus sic stantibus”, ha statuito che la domanda di assegnazione dell’assegno divorzile, qualora discenda da circostanze emerse dopo la  pronuncia della sentenza di primo grado, ma  prima del passaggio in giudicato deve  essere proposta, anche se per la prima volta, in appello.

Enunciati i principi di diritto in ordine ai trasferimenti immobiliari nell’ambito delle separazioni consensuali o dei divorzi congiunti

01 SETTEMBRE 2021 Nella newsletter del 02.3.2020 abbiamo pubblicato l’ordinanza interlocutoria n. 3089 di data 10.2.2020, con la quale la prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha trasmesso il ricorso al Primo Presidente, chiedendo la rimessione alle Sezioni Unite per verificare se nel nostro ordinamento esiste o meno un principio giuridico per cui gli atti traslativi di diritti reali sono validi solo se effettuati per mezzo di rogito notarile oppure se sia possibile che “tale attività possa essere sostituita da quella di altri operatori tra i quali il giudice”(Cfr.

Per la riduzione dell’assegno separativo spetta al marito provare che la moglie lavora part time per sua scelta

29 LUGLIO 2021 E’ quanto afferma la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 12329 depositata il 10 maggio 2021. I Giudici di legittimità, dopo avere sottolineato la diversa natura dell’assegno separativo rispetto a quello divorzile, hanno stabilito che il coniuge richiedente il mantenimento deve fornire solo la prova dei presupposti della sua legittimazione, mentre spetta all’obbligato la prova delle eventuali circostanze impeditive o limitative del diritto all’assegno.

Genitori troppo litigiosi? I figli sono affidati al Comune

19 MARZO 2021 Con sentenza dell’11 febbraio 2021, n. 1145, il Tribunale di Milano, nel dichiarare la separazione giudiziale tra i coniugi, ha disposto il collocamento paritario delle figlie presso entrambi i genitori ed il contestuale affidamento al Comune, incaricato di assumere le decisioni di maggior interesse relative alla loro istruzione, educazione, salute e residenza.

Gli utili non distribuiti non si computano ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento

19 MARZO 2021 Con ordinanza del 22 febbraio 2021, n. 1145, il Tribunale di Cagliari, a soluzione della riserva formulata all’esito della fase presidenziale, sentite le parti e dato atto del fallimento del tentativo di conciliazione, ha assunto le decisioni provvisorie in ordine ad una separazione nella quale era in discussione, fra l’altro, la rilevanza degli utili non distribuiti di una società di cui era socio uno dei coniugi.

Alle Sezioni Unite la questione se la stabile convivenza di fatto dell’ex coniuge comporti sempre l’automatica estinzione del diritto all’assegno di divorzio

08 FEBBRAIO 2021 Con ordinanza interlocutoria n. 28995/2020, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha rimesso alla Sezione Unite la questione se l’instaurazione di una nuova convivenza da parte dell’ex coniuge, sperequato nella posizione economica, comporti un’estinzione automatica dell’assegno divorzile di cui è beneficiario o se, invece, siano praticabili altre scelte interpretative, che tengano conto della natura compensativa dell’assegno divorzile.

Natura giuridica ed efficacia degli atti di trasferimento immobiliare concordati in sede di separazione

24 SETTEMBRE 2020 Con sentenza n. 345 del 19 agosto 2020, la Corte d’Appello di Trieste affronta un tema di particolare rilevanza per le sue conseguenze giuridiche, ovvero quale sia la natura giuridica degli atti di trasferimento immobiliare o di costituzione o trasferimento di altri diritti reali concordati tra coniugi, quale condizione della separazione o del divorzio, al fine di regolamentare i loro rapporti economico/patrimoniali, e la conseguente “tenuta” degli stessi nei confronti dei creditori del cedente.

Il giudice può emettere la sentenza non definitiva di separazione prima della pronuncia sull’addebito

28 LUGLIO 2020 Lo ha affermato la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12057 del 22 giugno 2020, rigettando l’impugnazione proposta avverso la sentenza della Corte d’Appello di Firenze n. 419/2018, che aveva confermato la sentenza non definitiva del giudice di primo grado, il quale “…aveva pronunciato la separazione immediata dei coniugi prima della pronuncia di accertamento sulla domanda di addebito…”.

COVID-19: le linee guida del CNF in materia di famiglia

13 MAGGIO 2020 Il 20 aprile scorso il CNF ha approvato le “linee guida” - elaborate dalla Commissione di diritto di famiglia del CNF, sentite le Associazioni specializzate - che dovrebbero regolare i procedimenti in materia di diritto di famiglia “limitatamente al periodo di emergenza e comunque non oltre la data del 30 giugno”.

Figlio maggiorenne adottato dal nuovo marito della madre: quale incidenza nell’obbligo di mantenimento del padre?

27 APRILE 2020 Con la sentenza n. 7555/2020, la Cassazione civile ha stabilito il principio per cui l’adozione dei figli maggiorenni effettuata dal nuovo marito della madre, accompagnata dal loro stabile inserimento nel nuovo contesto familiare, è circostanza fattuale rilevante, da valutarsi ai fini della modificazione dell’entità del mantenimento paterno, nell’ambito del giudizio di revisione delle condizioni stabilite in sede divorzile, qualora risulti che l’adottante provveda continuativamente alle necessità quotidiane degli adottati.

Il Giudice è (anche) Notaio?

03 MARZO 2020 IL CASO. La Corte di Appello di Ancona, confermando il giudizio di primo grado, rigettava l’impugnazione proposta da due ex coniugi ed affermava che la sentenza di cessazione degli effetti civili del matrimonio pronunciata su ricorso congiunto delle parti non può contenere una clausola con la quale si attui un trasferimento immobiliare, ma soltanto l’impegno preliminare di vendita o di acquisto.

La Cassazione conferma la competenza del TO, in tema di provvedimenti de potestate, se la separazione è stata radicata prima del ricorso promosso dalla Procura al TM

17 FEBBRAIO 2020 IL CASO. Il Tribunale di Catania ha proposto d’ufficio regolamento di competenza in relazione ad una serie di provvedimenti emessi dal Tribunale per i Minorenni di Catania, dichiaratosi competente in ordine a procedimenti aventi ad oggetto la limitazione della responsabilità genitoriale, anche se, al momento della proposizione da parte della Procura della Repubblica presso il TM di Catania ex art.

Mantenimento dei figli, spese straordinarie e tenore di vita in una recente ordinanza della Cassazione

17 FEBBRAIO 2020 IL CASO. In un giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio, la Corte d’Appello di Catania, in parziale riforma della sentenza di primo grado, valutati complessivamente  i redditi degli ex coniugi, il loro presumibile tenore di vita, la disparità reddituale a favore del marito, le accresciute esigenze di vita del figlio ed i prevalenti tempi di permanenza del figlio presso la madre, aveva aumentato da € 900,00 ad € 1.

Per la quantificazione dell'assegno divorzile conta anche il costo della vita nella città di residenza

30 GENNAIO 2020 IL CASO. La Corte d’Appello di Catanzaro, in parziale riforma della sentenza di primo grado, aveva ridotto l’assegno divorzile posto a carico dell’ex marito in ragione dell’elevato costo della vita nella città di Roma, ove egli risiedeva, tenuto conto dei costi per cure ed assistenza dovute alle sue condizioni di salute, nonché delle sue complessive condizioni economico - patrimoniali e dell’importo versato per il mantenimento del figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente, non più convivente con il padre.

L’ascolto del minore ultradodicenne o infradodicenne capace di discernimento integra un obbligo tendenzialmente inderogabile del giudice (ancor più pregnante in caso di azioni di status)

30 GENNAIO 2020 IL CASO. La Corte d’appello di Torino, adita da un padre che chiedeva la riforma della sentenza di primo che aveva accolto la domanda di disconoscimento di paternità promossa dal curatore speciale del figlio minore, confermava la pronuncia del giudice di prime cure, fondata sulle risultanze di una CTU genetica.

La domanda di modifica delle condizioni di separazione è ammissibile anche in pendenza del giudizio di divorzio

18 NOVEMBRE 2019 Lo afferma la Cassazione con la sentenza n. 27205/19 del 23 ottobre 2019. Riprendendo un indirizzo giurisprudenziale consolidato (Cass. Civ. nn. 5062/17-17825/13-21091/05-8381/97), la Corte di legittimità ha ribadito che la sentenza di divorzio non comporta necessariamente la cessazione della materia del contendere sulle domande di revisione dell’assegno di separazione, introdotte con ricorso ex art.

Divorzio e prova della riconciliazione dei coniugi

18 NOVEMBRE 2019 IL CASO. Il Tribunale di Trani dichiarava, con sentenza non definitiva, lo scioglimento del matrimonio dei coniugi, riscontrando che dalla omologazione della separazione consensuale erano decorsi tre anni senza che fra i due fosse intervenuta riconciliazione, respingendo così l’eccezione in tal senso sollevata dalla moglie.

L’accordo di separazione con attribuzioni patrimoniali in favore del coniuge ha effetti immediatamente traslativi della proprietà

18 NOVEMBRE 2019 La Corte di Cassazione, Seconda Sezione Civile, con ordinanza n. 27409, depositata il 25 ottobre 2019, ha ribadito che gli accordi di separazione personale dei coniugi o di divorzio contenenti attribuzioni patrimoniali di beni mobili o immobili in favore di una delle parti hanno efficacia immediatamente traslativa della proprietà.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non vi è decadenza dai benefici “prima casa” quando il trasferimento infraquinquennale a terzi avviene all’interno degli accordi di separazione o divorzio

31 OTTOBRE 2019 Con la risoluzione n. 80/E del 9 settembre 2019, l’Agenzia delle Entrate ha affrontato, ancora una volta, il quesito diretto a chiarire se la cessione infraquinquennale a terzi di un immobile acquistato con i benefici “prima casa”, in esecuzione della clausola di un accordo di separazione o di divorzio, comporti la decadenza dalle agevolazioni fiscali, qualora entro l’anno dalla alienazione non si proceda all’acquisto di un nuovo immobile da destinare ad abitazione principale.

Niente assegno divorzile per la moglie il cui (cospicuo) patrimonio sia stato interamente costituito dal marito

23 SETTEMBRE 2019 È quanto afferma la Prima Sezione della Cassazione con l’ordinanza n. 21926, depositata il 30 agosto 2019, pronunciata alla luce del nuovo orientamento tracciato dalle Sezioni Unite. IL CASO Il Tribunale di Monza, con sentenza non definitiva in data 17 febbraio 2014, aveva pronunciato il divorzio dei coniugi; successivamente con la sentenza definitiva del 23 giugno 2015, in applicazione del criterio del tenore di vita dei coniugi in costanza di matrimonio, aveva riconosciuto alla ex moglie un assegno divorzile di € 1.

Il Giudice non può prescindere dall’osservazione e dall’ascolto del minore anche quando è chiamato a valutare la miglior scelta per la sua educazione religiosa

23 SETTEMBRE 2019 IL CASO. Nel 2014 il Tribunale di Como, nel pronunciare la separazione giudiziale tra E.L. e V.M., affidava un minore ad entrambi i genitori, lo collocava presso la madre, ma precisava che, stante il contrasto tra i genitori in materia religiosa (padre cattolico e madre testimone di Geova), spettava al giudicante la decisione ex art.

Quando il matrimonio fa spettacolo: è valido il matrimonio in TV “a prima vista”

05 SETTEMBRE 2019 Un matrimonio risulta valido anche se, al fine di contrarlo, le Parti hanno accettato con molte perplessità delle condizioni restrittive a pena di risarcimento. IL CASO. W. M. e S. S. hanno stipulato con la casa di produzione del programma “Matrimonio A Prima Vista” un contratto in virtù del quale si sono impegnati a contrarre matrimonio con una persona sconosciuta, fatta salva la possibilità di procedere ad una separazione consensuale entro sei mesi dalla celebrazione.

La forza esecutiva delle statuizioni economiche del divorzio permane fino al formale provvedimento di revisione ex art. 9 L. Div.

30 LUGLIO 2019 La Corte di Cassazione, con la sentenza 17689/2019, pronunciandosi nell’ambito di un procedimento di opposizione al precetto, afferma che la forza esecutiva di un titolo in materia di famiglia permane fino a che non interviene un formale provvedimento di revisione, all’esito di un peculiare procedimento ad hoc, che nel caso della separazione è quello disciplinato dall’art.

CTU “trasformativa”, “pedagogista di prossimità” e coordinazione genitoriale in un’ordinanza del Tribunale di Roma

13 GIUGNO 2019 L’alta conflittualità nella crisi della coppia genitoriale è una delle prime cause di abuso sull’infanzia nel nostro paese. Gli effetti che ricadono sui minori sono ben più gravi di quanto il semplice buon senso possa far immaginare; la ricerca scientifica ha messo in evidenza, di recente, la correlazione tra le cosiddette childood adversity e squilibri organici, come il cronico innalzamento dei livelli di cortisolo, e persino modificazioni cromosomiche.

Non può essere disposta d’ufficio l’assegnazione della casa familiare in favore del genitore convivente con il figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente

13 GIUGNO 2019 Con l’ordinanza n. 10204/19, la Corte di Cassazione fa il punto sull’istituto dell’assegnazione della casa familiare nell’ambito dei procedimenti di separazione e divorzio, evidenziando la differente ratio che sottende il provvedimento emesso in favore del genitore con figli minorenni, rispetto a quello che convive con figli maggiorenni non economicamente autosufficienti.

Il trasferimento infraquinquennale dell’immobile in favore di un terzo non comporta la decadenza dai benefici “prima casa” se avviene nell’ambito degli accordi di separazione o divorzio

30 MAGGIO 2019 La recente ordinanza n. 7966/2019 della Cassazione ha affrontato, ancora una volta, lo spinoso problema delle sorti delle agevolazioni fiscali applicate all’atto di acquisto della prima casa, quando l’immobile viene trasferito, nel quinquennio dall’acquisto, nell’ambito di una procedura di separazione o divorzio.

Il parere dell’AGIA e la delibera di APF sul disegno di legge Pillon

16 MAGGIO 2019 Il ddl 735, più noto come “disegno di legge Pillon”, da mesi all’esame della Commissione Giustizia del Senato insieme ad altri ddl (45, 118, 768, 837), anch’essi riguardanti il tema dell’affido materialmente condiviso, ha raccolto in questi mesi le critiche quasi unanimi di magistrati, avvocati, mediatori, psicologi, neuropsichiatri e di moltissime associazioni, espressione della società civile.

Il coniuge infedele e il suo amante non sono civilmente responsabili se non ledono un “diritto costituzionalmente protetto” del consorte (e il datore di lavoro non è tenuto a vigilare sulla fedeltà coniugale dei suoi dipendenti)

18 APRILE 2019 La recente ordinanza n. 6598/2019 della Cassazione civile si segnala all’attenzione perché da una vicenda assai singolare il Giudice di legittimità trae occasione per focalizzare gli aspetti salienti della responsabilità civile da infedeltà coniugale ed inoltre perché con essa questi la prima volta si occupa della “responsabilità dell’amante”.

Nella separazione con minori la nomina di un curatore speciale non è automatica ma dev'essere oggetto di valutazione

04 APRILE 2019 IL CASO. In un procedimento di limitazione/ablazione della responsabilità genitoriale, il Tribunale per i minorenni di Torino, nominato un Curatore speciale dei minori coinvolti, disposta la collocazione dei minori stessi in una comunità socioeducativa insieme alla madre, dichiarava la propria incompetenza a favore del Tribunale ordinario di Torino in ragione della pendenza di procedimento di separazione giudiziale tra i genitori.

La prova della costituzione di una famiglia di fatto fa venir meno il diritto all’assegno divorzile e può essere data con la deposizione di un investigatore privato

04 APRILE 2019 La Cassazione civile, con l’ordinanza n. 406/2019, depositata il 10 gennaio 2019, ha  confermato il principio di diritto, ormai consolidato, introdotto dalla sentenza n. 6855/15, secondo cui la costituzione di una nuova famiglia di fatto da parte dell’ex coniuge debole, comporta l’estinzione, e non già la quiescenza, del diritto all’assegno divorzile, analogamente a quanto previsto dall’art.

Il coniuge superstite non titolare di assegno di mantenimento ha diritto alla pensione di reversibilità

04 APRILE 2019 Con l’ordinanza n. 7464 depositata il 15 marzo 2019, la Sezione lavoro della Corte di Cassazione è intervenuta, ancora una volta, sul tema dei requisiti per ottenere la pensione di reversibilità da parte del coniuge separato, con o senza addebito, ribadendo che la sua fruizione è direttamente collegata allo status di coniuge superstite, senza richiedere alcun ulteriore requisito, quale la titolarità di un assegno alimentare o di mantenimento .

Nello scioglimento della comunione legale non si deve tenere conto del diritto di abitazione della casa familiare al coniuge affidatario per determinarne il valore

21 MARZO 2019 Con la recente sentenza n. 33069/2018, depositata il 20 dicembre, la Suprema Corte ha confermato che “nel giudizio di scioglimento della comunione, il diritto di abitazione conseguente al provvedimento di assegnazione non deve influire in alcun modo sulla determinazione del conguaglio dovuto all’altro coniuge”.

No alla revisione dell'assegno di mantenimento per fatti preesistenti alla separazione (anche se non considerati)

07 MARZO 2019 IL CASO. Con decreto pronunciato all’esito di un procedimento per la modifica delle condizioni stabilite in sede di separazione, la Corte d’appello di Napoli accoglieva la richiesta di riduzione dell’assegno di mantenimento, dovuto alla moglie separata, proposta dal marito di costei, secondo il quale, in sede di separazione, non sarebbero stati sufficientemente compresi, valutati ed apprezzati gli effetti dell’intervenuto fallimento di una società nella quale egli aveva investito le proprie risorse, acquistando obbligazioni per somme rilevanti.

La sospensione della prescrizione tra i coniugi ai sensi dell’art. 2941 c.c. non opera dopo la separazione

07 MARZO 2019 Confermando l’orientamento introdotto con la sentenza n. 7981/2014, la Cassazione con ordinanza n. 32524 del 14 dicembre 2018, pronunciata in causa di opposizione a precetto relativa al mancato versamento dell’adeguamento ISTAT dell’assegno di mantenimento in favore della moglie separata, ha ribadito che  “ …la sospensione della prescrizione tra i coniugi di cui all’art.

Il principio di bigenitorialità non si traduce automaticamente in tempi paritetici

19 FEBBRAIO 2019 È questo il principio ribadito dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 31902/2018. IL CASO.  La Corte d’Appello di Roma, in una controversia relativa all’esercizio della genitorialità ed al regime di frequentazione di una minore, accertava l’esistenza di una grave conflittualità e competitività fra i genitori tale da generare una paralisi decisionale anche su scelte importanti, quali quelle relative alla salute ed al percorso scolastico della minore.

Il Tribunale di Nuoro si interroga sulla “convivenza” dei figli con il genitore divorziato e sull’assegno divorzile

06 FEBBRAIO 2019 Il Tribunale di Nuoro, con sentenza n. 424 del 23.8.2018, riassume con un’articolata motivazione diverse questioni da tempo controverse. In particolare quelle relative all’assegnazione della casa familiare in presenza di figli della cui convivenza con uno dei genitori si discute, poi quelle dell’assegno divorzile richiesto dalla moglie nel contesto della domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio.

È il reddito netto che occorre valutare per l’assegno di divorzio

06 FEBBRAIO 2019 IL CASO. Tizio ha impugnato la sentenza n. 1117/2015 della Corte d’appello di Catania che, in parziale accoglimento del gravame proposto dall’ex moglie Caia, aveva riformato la sentenza di primo grado in punto di assegno di mantenimento, confermando l’assegno a favore dei figli e stabilendo a favore dell’ex coniuge un assegno divorzile di E.

L’incidenza del diritto di abitazione nella determinazione del valore del bene da dividere

24 GENNAIO 2019 Con l’ordinanza n. 33069/2018 la Cassazione civile, uniformandosi ad un precedente orientamento (Cass. 17.09.2001 n.11630 e Cass. 09.09.2016 n.17843), ha riaffermato il principio per cui, in sede di scioglimento della comunione legale, il diritto di abitazione del coniuge assegnatario deve essere escluso dalla determinazione del valore di mercato del bene, qualora l’immobile venga attribuito al coniuge titolare del diritto di godimento, perché diversamente si realizzerebbe un indebito arricchimento a favore del coniuge assegnatario.

La condotta violenta del coniuge è motivo di addebito della separazione (senza necessità di indagine causale)

08 GENNAIO 2019 Lungi dalle tesi più o meno originali che tendono a diluire l’addebito nella separazione o, addirittura, ne auspicano la soppressione, con ordinanza n. 31901 depositata in data 10.12.2018, la Suprema Corte afferma con forza un principio in grado di dare un particolare rigore alla valutazione dell’addebito della separazione e al significato che lo stesso porta con sé, alla luce dei principi di cui all’art.

Il riconoscimento della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio travolge l'assegno di mantenimento attribuito al coniuge dalla sentenza di separazione passata in giudicato

06 NOVEMBRE 2018 di Umberto Roma, Avvocato del Foro di Treviso, Associato di diritto privato nell'Università di Padova   Con l’ordinanza n. 11553 dell’11 maggio 2018, la prima sezione civile della Cassazione ha deciso che la delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio concordatario, intervenuta successivamente al passaggio in giudicato della sentenza di separazione, travolge le statuizioni economiche relative al rapporto tra i coniugi in essa previste: "il diritto all’assegno di mantenimento, attribuito dal giudicato di separazione, trova infatti il suo fondamento nella permanenza del vincolo coniugale e nel dovere di assistenza materiale tra coniugi, e, pertanto, venuto meno il vincolo matrimoniale, non possono sopravvivere le statuizioni accessorie dal quale esse dipendono".

Cade in comunione l’immobile acquistato dai coniugi col denaro donato dalla madre di uno di essi

14 OTTOBRE 2018 La Cassazione, con ordinanza n.19537/2018, ha respinto il ricorso presentato da un marito separato contro la sentenza della Corte d’appello di Ancona, che aveva confermato quella di primo grado del Tribunale di Ascoli Piceno, con la quale il giudice piceno aveva respinto le domande proposte nei confronti della ex moglie per vedersi riconoscere la proprietà esclusiva dell’immobile oggetto, a suo dire, di donazione indiretta da parte della madre, che gli aveva fornito il denaro necessario all’acquisto.

La procedura di negoziazione assistita non è utilizzabile quando il divorzio avviene senza previa separazione

27 SETTEMBRE 2018 Due coniugi di nazionalità argentina si sono rivolti al Tribunale di Torino chiedendo che fosse pronunciato il divorzio sulla base di un accordo di negoziazione assistita con il quale, evidenziata la crisi coniugale e l’interruzione della convivenza, dichiaravano di avere individuato soluzioni condivise per l’affidamento della figlia minore, le modalità di visita ed il suo mantenimento.

Il separando ha diritto di accedere alla “documentazione fiscale” del coniuge

27 SETTEMBRE 2018 IL CASO. Tizia, in vista della propria separazione dal marito Caio, aveva presentato all’Agenzia delle Entrate un’istanza ai sensi della legge n. 241/1990, chiedendo l’accesso alla “documentazione fiscale degli anni 2017, 2016 e 2015” del coniuge e motivandola con la “necessità di tutelare i propri interessi – con specifico riguardo al diritto al mantenimento – nei confronti del sig.

Il divorzio-lampo rumeno non è contrario all’ordine pubblico (ma la Cassazione dimostra di ignorare i Regolamenti europei sull’unificazione del diritto internazionale privato)

05 SETTEMBRE 2018 La sentenza della Corte di Cassazione n. 12473 del 21 maggio 2018 ha stabilito che un divorzio-lampo rumeno, pronunciato secondo la lex fori che prevede tempi della procedura di divorzio più brevi di quella italiana, è riconoscibile nel nostro ordinamento e non integra violazione dell’ordine pubblico.

Genitori separati, assegno di mantenimento per i figli e benefici fiscali

05 SETTEMBRE 2018 La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18392/2018, ha riaffermato indirettamente un principio noto, annullando con rinvio la sentenza d’appello sottoposta al suo giudizio. Il caso riguarda un padre che riteneva di avere diritto alle detrazioni fiscali per i figli nella misura del 100% in quanto, in base al provvedimento di separazione, solo a lui (e non anche alla moglie) era stato imposto il versamento dell’assegno di mantenimento.

In presenza di elementi di estraneità (cittadinanza straniera delle parti e residenza all’estero del convenuto) il Giudice deve verificare la propria giurisdizione

20 LUGLIO 2018 IL CASO. Tizia, cittadina albanese residente nel Comune di Agordo (BL), ha adito il Tribunale di Belluno, per chiedere la separazione con addebito dal marito, cittadino albanese anch’esso, l’affidamento esclusivo della figlia minore avuta in costanza di matrimonio, nonché il contributo al mantenimento in favore proprio e della figlia.

Le Sezioni Unite sull’assegno di divorzio: riesumata la solidarietà postconiugale in ossequio a principi costituzionali e dell’Unione Europea

20 LUGLIO 2018 Il clamore mediatico con cui è stata accolta in questi giorni la decisione Cass. SU n° 18287/2018 non può certo stupire. Per quasi trent’anni, e cioè a partire dalla pronuncia delle Sezioni Unite n° 11490/90, la giurisprudenza aveva riconosciuto il diritto del coniuge che non percepisse (e non fosse in grado di percepire) redditi sufficienti a conservargli il tenore di vita goduto durante il matrimonio a ricevere dall’altro un assegno di mantenimento.

I criteri di ripartizione della pensione di reversibilità tra coniuge superstite e coniuge divorziato: storia di un’odissea giudiziaria

05 LUGLIO 2018 L’ordinanza n.11202/2018 della Cassazione civile ha riaffermato il principio, già enunciato nella sentenza n. 4867/2006, per il quale la ripartizione del trattamento di riversibilità, in caso di concorso fra coniuge superstite e coniuge divorziato, deve essere effettuata, oltre che sulla base del criterio della durata del rapporto matrimoniale, anche valutando ulteriori elementi “correttivi” del criterio temporale, tra cui la convivenza prematrimoniale del secondo coniuge.

L’assegno “una tantum” deve essere verificato dal giudice del divorzio e non può essere pattuito al di fuori del processo divorzile

23 MAGGIO 2018 La Cassazione, con ordinanza n. 4764 del 28 febbraio 2018, ha, ancora una volta, affermato che l’assegno ex art. 5, comma 8, legge 898/1970 può essere attribuito solo in sede processuale, nell’ambito del giudizio di divorzio, e con le forme per questo previste, dovendosi, in ogni altro caso, ritenere di essere in presenza di un accordo nullo per la violazione di norme inderogabili, ogniqualvolta non ricorra questo presupposto.

Nel divorzio congiunto la revoca del consenso da parte di uno solo dei coniugi è irrilevante ai fini della decisione

15 MAGGIO 2018 Con ordinanza n. 10463/2018, pronunciata nell’ambito di una procedura di divorzio congiunto, la Cassazione compie un excursus sulle peculiarità procedurali di questo istituto, e ribadisce che la rinuncia formulata da parte di uno solo dei coniugi è inammissibile, poiché alla domanda congiunta possono validamente rinunciare solo entrambe le parti congiuntamente La Corte d’Appello di Roma, con sentenza n.

Infedeltà coniugale e “nuove tecnologie”

20 APRILE 2018 Con l’ordinanza n. 9384, depositata in data 16.4.2018, la Corte di Cassazione, adeguando il suo orientamento alla diffusione degli strumenti tecnologici (anzi alla socialità tecnologica) che caratterizza la nostra società, ha stabilito che integra violazione degli obblighi di fedeltà coniugale, ex art.

Assegno di divorzio: la Corte d’Appello di Venezia prende le distanze dal nuovo orientamento

09 APRILE 2018 A quasi un anno dalla sentenza n° 11504/2017 della Cassazione, l’adesione della giurisprudenza di merito al più recente orientamento interpretativo dell’art 5, comma 6°, Legge divorzio, rimane piuttosto “prudente”; l’individuazione dei requisiti necessari al riconoscimento dell’assegno di divorzio è diventato, anzi, il tema di un dibattito giurisprudenziale molto vivace, cui ha contribuito di recente, la Corte d’Appello di Venezia con la sentenza n° 3334/2017.

Assegno divorzile e nuova convivenza del beneficiario

12 MARZO 2018 LA VICENDA. Nel procedimento instaurato avanti il Tribunale di Brescia per la modifica delle condizioni di divorzio, il soggetto onerato dal versamento dell’assegno divorzile aveva chiesto che venisse accertato il venir meno del diritto all’assegno da parte dell’ex, per effetto della stabile convivenza more uxorio instaurata da quest’ultimo .

Al massimo a 34 anni cessa Il diritto dei figli al mantenimento e alla convivenza

06 MARZO 2018 Con sentenza del 1° febbraio 2018 il Tribunale di Modena, pronunciando su una vicenda molto singolare, ha affrontato due problemi piuttosto ricorrenti:  se ci sia un limite di età oltre il quale il figlio maggiorenne non può pretendere il mantenimento  dai genitori;  se possa sopravvivere al diritto al mantenimento il “diritto alimentare” del figlio non economicamente a coabitare con i genitori.

Rigettata, senza contraddittorio, la richiesta al GI di modifica dei provvedimenti provvisori

22 FEBBRAIO 2018 Rivolgendosi  al Tribunale con ricorso per divorzio, il marito chiede un alleggerimento degli obblighi economici assunti con separazione consensuale a favore della moglie e dei figli. Adduce un deterioramento delle sue condizioni economiche e richiama, per quel che concerne l’assegno a favore della moglie, il nuovo orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte.

Coniuge divorziando, perdita (o riduzione) dell’assegno di mantenimento causata dalla menomazione della capacità lavorativa dell’obbligato e responsabile del danno da incidente stradale

06 FEBBRAIO 2018 Con una sentenza pubblicata l’1.2.2017 il Tribunale di Rimini ha deciso una complessa controversia insorta tra una moglie titolare di un assegno di mantenimento (provvisorio) e il responsabile del danno subito dal marito per un incidente stradale che ne aveva gravemente menomato la capacità lavorativa, e l’assicuratore della r.

Vademecum per la prova dell’infedeltà coniugale

04 DICEMBRE 2017 Per Tribunale di Milano, sez. IX civ., sent. 18.01.2017 (http://mobile.ilcaso.it/sentenze/ultime/16897) i testimoni non possono essere interrogati sulla “relazione extraconiugale”, bensì solo sui fatti storici dai quali possa desumersi la sussistenza di quest’ultima.

I separandi vogliono continuare a convivere? Niente omologa per il Tribunale di Como!

04 DICEMBRE 2017 IL CASO. Una coppia di coniugi aveva adito congiuntamente il Tribunale di Como, chiedendo l’omologazione delle condizioni di separazione contemplate nel ricorso, che concernevano “sostanzialmente (stante la dichiarata autosufficienza economica di entrambi i coniugi, la comproprietà della casa familiare, e la presenza di un figlio maggiorenne, studente) il sostegno economico a quest’ultimo nonché la gestione dell’habitat familiare”.

Non va mantenuto il figlio maggiorenne con contratto a termine e guadagni contenuti

04 DICEMBRE 2017 Tempi duri per i figli maggiorenni, i quali non possono più pretendere di essere mantenuti ad oltranza dai genitori. Infatti, per Cass. civ. n. 13354/2017 il figlio maggiorenne dev’essere considerato autosufficiente se svolge una regolare attività lavorativa, pur con contratto a termine e guadagni contenuti (non già, invece, laddove costui sia titolare di un contratto di apprendistato).

Assegno di divorzio: il Giudice di merito deve disporre indagini di polizia tributaria su eventuali redditi non dichiarati qualora le risultanze istruttorie non siano tali da rendere superfluo tale accertamento

04 DICEMBRE 2017 IL CASO. In appello una moglie si era vista dimezzare l’importo dell’assegno divorzile, dai 500 Euro del primo grado ai 250,00 Euro del secondo. Aveva quindi proposto ricorso per cassazione, lamentando come la Corte d’appello, in violazione dell’art.

Condannato a risarcire il danno il padre che ostacola il rapporto tra il figlio e la moglie separata (che però non è senza colpe, e ne paga le conseguenze)

04 DICEMBRE 2017 Con la sentenza n. 2044/2017 il Tribunale di Cosenza ha deciso sull’“affidamento ed il collocamento” di un minore che, in sede di separazione, era stato collocato presso il padre, ma era stato poi oggetto di un atteggiamento di questi e della sua cerchia familiare di sistematico discredito della madre, diretto “all’annientamento del rapporto” con quest’ultima, ed aveva sviluppato nei suoi riguardi una forma di “alienazione parentale molto grave”, come aveva accertato il consulente d’ufficio.
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